sabato 10 dicembre 2011

I nemici interni del miglioramento personale



Dopo aver indicato nell'articolo precedente come conoscere se stessi, nel presente articolo e nel successivo saranno esaminati i principali nemici del miglioramento personale.
Esistono due categorie basilari di antagonisti che un essere umano possa trovarsi davanti, una volta deciso di dare una sterzata alla propria vita: quelli interni e quelli esterni.
I nemici interni, sono presenti dentro di voi e influenzano i vostri modi di pensare e di agire, verso voi stessi e verso chi vi sta attorno.

Esaminiamoli nel dettaglio:
1. La Superbia
2. La Paura di Fallire
3. Il rimandare
4. L’iniziare e non terminare
5. Le abitudini
6. Le Scuse.


Nemico n° 1: La Superbia

Cosa significa essere superbi?
A scanso di equivoci di origine filosofica o morale, la definizione comune di superbia ci dice che è l'esagerata stima di sé e dei propri meriti (reali o presunti che essi siano), manifestata con un continuo senso di superiorità verso gli altri.
In altri termini, una persona che vuol sempre avere ragione, che pensa sempre di fare tutto nel modo giusto o che pensa che l’unico modo di fare le cose per bene sia il suo.
La psicologia la classifica tra i meccanismi di “difesa dell'io”.

Come agisce la superbia?

La superbia è un nemico sleale che vi fa sputare sentenze del tipo:

  •  Che stupidaggine è mai questa!?
  •  Io non ne ho bisogno!
  • Sono in grado di cavarmela da solo!
  •  Quel tizio sembra essere uno a posto ma in realtà è un idiota/incompetente/ ecc.

E tutto ciò al fine di ostentare che il vostro punto di vista è migliore di quello altrui, oppure per evitare di fare qualcosa (!).

Quali danni arreca la superbia?

Coloro che subiscono passivamente i danni apportati da questo nemico del miglioramento presentano svariati “sintomi”: credono fermamente di essere sempre comunque dalla parte del giusto, anche nelle situazioni in cui non lo sono; evitano l'imbarazzo delle difficoltà iniziali quando devono imparare qualcosa di nuovo, evitando così di apprendere; si ritrovano in condizioni di solitudine e fossilizzazione dei rapporti interpersonali a causa dei loro atteggiamenti che, come si sa, sono poco tollerati da chiunque.
Una curiosa manifestazione di questo nemico è la “Sindrome dell'uomo che non deve chiedere mai”. Gli individui affetti da tale “sindrome” appaiono come persone testarde, decise a procedere nella loro direzione e a combattere con ogni mezzo qualsiasi idea possa rivelarsi diversa dalla loro. Inoltre li si vede intenti a raggiungere i loro obiettivi completamente soli. Una tale situazione può far pensare, ad uno sguardo superficiale, che si tratti di individui da imitare o da ammirare. Tuttavia la verità è un’altra: questi soggetti vivono la loro vita nella lotta e nella solitudine, negandosi tutti i vantaggi che possono derivare dalla sconfitta di tale nemico (la Superbia) e da un rapporto più sano con se stessi.

Come combattere questo avversario?
Il primo passo è la Consapevolezza. Se vi è capitato che altre persone vi abbiano accusato di essere superbi, di voler essere sempre nel giusto, di non voler mai dare ascolto al prossimo e di voler fare sempre a modo vostro.. allora siete superbi! Facile vero?
Il secondo passo è Chiedere. Chiedete, chiedete, chiedete. E se vi sembra di aver chiesto troppo, chiedete ancora. Non abbiate paura di chiedere. Sfruttate tutte le amicizie che avete. Apritevi, condividete serenamente e lealmente i vostri bisogni e fatevi aiutare nei vostri obiettivi di cambiamento. Cercate di essere espliciti, senza aspettare che siano gli altri a dover interpretare ciò che vi serve.

 “CI SONO PERSONE CHE SANNO TUTTO E PURTROPPO E’ TUTTO QUELLO CHE SANNO”
(Oscar Wilde)

Nemico n°2: La Paura di Fallire

La paura è un meccanismo utile alla sopravvivenza degli individui. I suoi meccanismi biochimici sono fondamentali per le due possibili “risposte di sopravvivenza”: la lotta e la fuga.
E qui finisce il suo compito utile.

Come agisce e quali danni arreca la paura?
Il suo meccanismo d'azione è noto a chiunque (palpitazioni, sudorazione fredda, balbettio, tremore), come lo sono anche i suoi effetti. I danni che apporta sono infatti:
  •  Esitazione
  •  Blocco della capacità di ragionamento.

Attivando la parte più “primitiva” del cervello, il cosiddetto “Sistema limbico” che è delegato al controllo delle emozioni, la paura induce:
  •  Scoraggiamento della volontà e della fiducia in se stessi, con conseguente abbattimento della Stima di sé
  •  Blocco della capacità comunicativa.
  •  Reazioni illogiche ed esagerate.

Come combattere questo nemico?
Per affrontare la paura basta semplicemente ridimensionarla. Ragionate sulle vostre problematiche, usando un po’ di buon senso e cercate di capire se la situazione è veramente così drammatica o spaventosa come sembra. La paura annebbia la vostra razionalità, provate quindi a riflettere con un pizzico di saggezza in più e a riprendere il controllo della situazione, fino a quando non vi sentirete nuovamente pronti ad agire.

Ottime domande che possono chiarire la situazione sono:
  •  Di chi/cosa ho paura?
  •  Cosa potrebbe succedere nella peggiore delle ipotesi?
  •  Quali strumenti o risorse mi necessitano per affrontare la situazione X?


“IL PIU’ GRANDE FALLIMENTO NELLA VITA E’ QUELLO DI AVERE SEMPRE PAURA DI FALLIRE”
(Elbert Hubbard)

Nemico n°3: Il Rimandare

Ritardare, Posticipare, Procrastinare sono tutte sfaccettature di un unico, viscido avversario, molto spesso alleato con il temibile sicario “Le Scuse”.
“Adesso non posso”, “sono impegnato”, “prima devo terminare la cosa X”: tutte frasi prontamente usate al fine di rimandare qualsiasi cosa, includendo ogni sorta di giustificazione. Unico limite, la fantasia.

Come agisce e quali danni provoca questo antagonista?
“Lo faccio dopo” è una frase molto veloce e utile, che ci offre il suo aiuto incondizionato nei momenti di difficoltà e ci lascia in un mare di guai. I danni che provoca nei lunghi periodi di tempo sono analoghi a quelli della paura, e pone le basi per un altro nemico: “Le Abitudini”.

Come combattere questo nemico?
L'arma principale che si può usare è la Decisione.
Decidete di iniziare una nuova attività, di cambiare le cose che non vanno, di prendere il coraggio a due mani e affrontare l'ignoto, di muovere il primo passo nella direzione necessaria al vostro cambiamento.
“OGNI VOLTA CHE RIMANDATE QUALCOSA,
VI COMPORTATE COME VOI FOSTE ETERNI,
E PURTROPPO NON LO SIETE”
 (A. Robbins)

Nemico n°4: L’Iniziare e non terminare

Questo è il nemico che ci aspetta in agguato, dietro l'angolo, dopo aver sconfitto quello precedente. Inoltre è anch'esso affiancato dal sicario “Le scuse”.

Come agisce e come lo si combatte?
“Se non avessi cosi tante cose da fare...”. Già, che cosa fareste? Forse le cose giuste (!).

Quando iniziate qualcosa, portatela a termine. Un esercizio utile a tal fine potrebbe essere quello di prendervi cura di una pianta.

Acquistate una piantina, portatela a casa e dedicatele tutte le cure necessarie affinché sopravviva.

Se non riuscite a portare a termine questo semplice compito, come potrete mai prendervi cura di voi stessi? Ve lo direi io se non avessi così tante cose da fare…

“DA UN CERTO PUNTO IN AVANTI NON C’E’ PIU’ MODO DI TORNARE INDIETRO, E’ QUELLO IL PUNTO AL QUALE SI DEVE ARRIVARE”
 (Franz Kafka)

Nemico n°5: Le Abitudini

Le abitudini sono un gruppo di nemici che agisce in massa contro di voi.
Cosa sono questi temibili sabotatori? “Abitudine” significa reagire in modo reiterato al presentarsi di una situazione comune.
Non a caso il termine “re-agire” indica un atteggiamento abitudinario. In queste circostanze, le persone sono guidate dal modello comportamentale di Pavlòv Stimolo-Reazione: al sopraggiungere di uno stimolo esse mettono in campo quasi automaticamente una reazione consolidata, convalidata dalle innumerevoli esperienze precedenti.

Come combattere questo esercito?
Un’abitudine ci mette in condizione di compiere azioni automatiche anche mentre stiamo facendo altro contemporaneamente, ad esempio guidare (azione automatica) e alzare il volume della radio (azione contemporanea).
Per superare tale automatismo, dovrete sforzarvi di passare dal modello stimolo-reazione ad uno più funzionale, in cui al sopraggiungere di uno stimolo sarete in grado di valutare diversi tipi di azione e scegliere l’opzione migliore: vale a dire la cosa più utile da fare in base alla situazione corrente.

Per fare ciò è necessario raggiungere un adeguato livello di consapevolezza. In che modo!?

Prendete il quaderno di cui abbiamo parlato nel precedente articolo e con molta calma:
  1. Scrivete le abitudini che volete togliervi o cambiare
  2. Trovate delle motivazioni adeguate per eliminarle o cambiarle
  3. Trovate delle alternative utili
  4. Agite e continuate a mettere in azione le alternative trovate, fino a quando non saranno diventate “buone abitudini”.

“UN ESSERE CHE SI ABITUA A TUTTO. ECCO, CREDO, SIA LA MIGLIORE DEFINIZIONE DELL’UOMO”
(Fëdor Dostoevskij)


Nemico n°6: Le Scuse

Sono i sicari per eccellenza, abili nell'uso di tutte le armi, e versatili in ogni situazione di lotta. Una vera e propria armata.
Questi sicari agiscono subdolamente, rintanati nel profondo, pronti a balzare fuori alla prima occasione o a nascondersi sotto ogni tipologia di mimetizzazione, e ad allearsi anche con gli altri nemici del cambiamento.

Ecco le loro migliori tecniche di guerra:
  • “Non vedi che devi lavorare!? Non hai tempo per queste cose”
  •  “Ci sono cose più urgenti da fare, guarda che casino è la vita di oggi...”
  •  “Fino ad ora hai fatto così e così, e te la sei cavata benissimo; sei maturo per queste cose da insicuri, tu sei cresciuto!”
  •  “Cosa vuoi che ne sappiano questi qui, di come funziona veramente la vita!? Tu hai più esperienza, aspetta che crescano davvero e vedranno come....”
  •  “Il Prof/Dott/Ing grande luminare ha detto che non serve/non ne ho bisogno/ecc.”
  •  “Cosa vuoi che si possa fare con la crisi/scarsità/paura/politica/ecc. che c'è in giro!?”
  •  “Mia moglie/marito/famiglia/figli/suocera non mi permettono di fare X perché loro fanno Y e poi io dovrei fare Z, ma loro farebbero K e quindi io dovrei rimarcare H, e poi loro.... che immane casino! Meglio lasciar perdere, occupiamoci di cose più importanti...”

Quali danni provoca?
Guardatevi in giro, quante persone di vostra conoscenza appartengono alla tipologia “con la scusa pronta”? Cosa ne pensate di loro? Con sincerità!

Come combattere questa schiera di sicari?
Come ogni esercito che si rispetti non cederanno al primo colpo, né si lasceranno liquidare con facilità, preparatevi quindi ad una lotta senza quartiere. Una lotta dentro e fuori di voi, poiché a dar man forte alle Scuse ci saranno anche i vostri amici, i parenti, i partner, il vicino della porta accanto e tutti gli altri possibili complici di queste perfidi arpie. Usate le loro stesse armi, smascheratele e stanatele. Affrontatele a viso aperto ovunque esse si nascondano. Rispondete colpo su colpo ad ogni loro attacco.

Come fare? Semplice, analizzate la situazione:
  •  Cosa o chi vi impedisce di fare X?
  •  Cosa accadrebbe se lo fareste?
  •  Quali credenziali ha l'idea che sia sbagliato fare o non fare la cosa X? Sono credenziali realmente valide o si tratta solo di una “scusa”?

“SE VOLETE REALMENTE QUALCOSA TROVERETE UNA STRADA, ALTRIMENTI AVETE ASSOLDATO UNA SCUSA”
 (M. Mastha)

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